Nicola Marcionetti

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Produrre energia rinnovabile valorizzando ciò che si ha

Sono Nicola Marcionetti, classe ’73, e gestisco insieme a mio fratello Raffaele e grazie alla collaborazione con l’azienda La Colombera l’impianto biogas Sinergia SA a Giubiasco.

La genesi

L’idea è nata nel 2009 e si è concretizzata nel corso degli anni a seguire. Nelle nostre aziende agricole, entrambe biologiche, avevamo a disposizione un’importante quantità di biomasse che poteva essere maggiormente valorizzata. Si è quindi deciso di costruire un impianto biogas, in modo da poter sfruttare questa biomassa per produrre energia rinnovabile.

Quasi come nello stomaco di una mucca

A partire da biomassa, ossia una sostanza organica di origine vegetale o animale, è possibile in un processo di digestione anaerobica recuperare del metano per poterlo successivamente utilizzare come fonte di energia rinnovabile. Il principio è molto semplice e nel digestore accade esattamente la stessa cosa che accade all’interno dello stomaco di una mucca: l’erba e gli altri alimenti ingeriti vengono elaborati producendo come sottoprodotto del metano. Naturalmente, mentre il metano prodotto nello stomaco di una mucca verrà disperso, nel caso di un impianto biogas questo può essere recuperato totalmente.

Da metano a energia rinnovabile

Il metano è la fonte energetica che viene in seguito sfruttata per produrre energia rinnovabile. Il gas viene bruciato in un motore a scoppio, che alimenta un generatore in grado di produrre energia elettrica. Il motore a scoppio lavorando produce anche calore, che può essere a sua volta immagazzinato. Nel caso dell’impianto biogas Sinergia SA, l’energia elettrica prodotta viene immessa nella rete pubblica delle aziende di Bellinzona, mentre il calore viene immesso nella rete di teleriscaldamento Teris associata all’impianto di incenerimento dei rifiuti di Giubiasco. Non dobbiamo poi dimenticarci il terzo prodotto: dell’ottimo concime che può essere utilizzato nei campi.

Vantaggi climatici, ma non solo

Un simile processo porta ovviamente notevoli vantaggi dal punto di vista climatico. Oltre alla produzione stessa di energia rinnovabile, vi è un importante recupero di materiali che altrimenti andrebbero persi e poco valorizzati, come ad esempio gli scarti alimentari. Per noi agricoltori, ma anche per l’ambiente, è inoltre molto interessante che il fertilizzante ricavato grazie agli impianti biogas abbia una maggiore capacità di essere assorbito dalle piante, garantendo quindi la riduzione delle immissioni nel suolo e nelle acque sotterranee.

Sfruttare tutto quel che si può sfruttare

Laddove ci sono le tecnologie, oggigiorno siamo una società che cerca di non sprecare e di utilizzare al meglio ciò che ha o che può ancora avere un valore. Questo concetto moderno di riciclo è alla base dell’idea di un impianto biogas, un tipo di impianto che è proprio nato nel settore agricolo per dare ancora vita e utilizzo alle biomasse e per fare da tramite tra la produzione animale e la campicoltura.

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Energie rinnovabili garantite dallo Stato

Ovviamente, una simile impresa è solamente possibile grazie ai sussidi forniti dalla Confederazione per promuovere la produzione di energie rinnovabili; sussidi che sono a loro volta pagati dai consumatori con la tassa di contributo federale per le energie rinnovabili, pari a 2.20 centesimi ogni kWh. Se non ci fossero questi aiuti, con il prezzo di mercato dell’energia elettrica un impianto biogas non riuscirebbe a esistere.

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