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L’aglio orsino è un vero e proprio tuttofare. Non è solo un ospite gradito in cucina, ma è anche una pianta medicinale che può aiutare contro la tosse, la febbre, i disturbi gastrointestinali e l’ipertensione. Appena raccolto mostra il suo lato migliore!
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Un altro nome per il basilico è erba del re. Il suo nome ha origine dalla parola greca “basileùs”, che significa re o sovrano. Già 4’000 anni fa gli egiziani usavano il basilico. Lo dimostrano i ritrovamenti nelle tombe delle piramidi.
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Il coriandolo – o lo ami o lo odi. Il nome dell’erba deriva dalla parola greca «koris», che significa “cimice puzzolente”. Il nome è probabilmente derivato dal forte aroma della pianta di coriandolo.
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Il crescione non richiede cure speciali e non è complicato, forse da qui deriva il nome. Non ha nemmeno bisogno di terra per prosperare. Il crescione può germogliare anche sull’ovatta. Con la luce e l’acqua riceve abbastanza nutrienti per crescere.
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La Monarda Didyma ha anche il nome di «fiore del bergamotto». I nativi americani sono convinti ancora oggi del suo effetto antisettico. Anche gli sciamani usavano la Monarda Didyma per la guarigione delle ferite e contro le infiammazioni nella zona della bocca e della gola.
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L’origine del nome di questa erba, particolarmente apprezzata come condimento per la pizza, non è stata chiarita, ma si dice che derivi dal greco antico e che significhi qualcosa come «montagne lucenti».
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Una spezia afrodisiaca? Questo probabilmente renderebbe la vita di tutti i giorni più vivace. Forse la maggiorana aiuterà, dopo tutto è stata nominata simbolo di beatitudine da Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza.
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La celebre frase «sei come il prezzemolo» si può intendere come «sei una persona che si trova dappertutto, onnipresente», proprio come questa pianta aromatica che si può incontrare in ogni luogo e occasione.
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Non c’è quasi nessun’altra erba che abbia un significato simbolico così radicato come il rosmarino. Nell’antichità veniva consacrato agli dei, gli antichi Egizi mettevano i rametti di rosmarino nelle mani dei loro defunti per accompagnarli e per profumare il loro viaggio nell’aldilà. E nell’«Amleto» di Shakespeare, Ofelia porge una corona di rosmarino al protagonista come segno della sua fedeltà …
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Il sedano di monte, o levistico, è chiamato colloquialmente, in tedesco, anche “erba Maggi”. Questo perché si dice che la pianta abbia un sapore simile al famoso condimento Maggi, che di per sé non contiene levistico. Il sedano di monte è adatto alla cucina calda e fredda per affinare insalate, salse, zuppe o stufati.
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L’oro rosso è una delle spezie più costose al mondo. Non c’è da stupirsi che lo zafferano sia spesso contraffatto in tutto il mondo, ancora oggi, spesso con una miscela di curcuma. Per questo motivo esistono criteri di qualità internazionali secondo la norma ISO 3632 su cui i consumatori possono fare affidamento.